Ciò che neghi ti sottomette: significato

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Ciò che neghi ti sottomette: la frase di Jung che fa riflettere

“Ciò che neghi ti sottomette, ciò che accetti ti trasforma” è un passo dello psicoanalista Carl Gustav Jung che fa molto riflettere. Cosa voleva intendere Jung con questo passo? Lo psicoanalista era sicuramente un grande esploratore delle dinamiche psicologiche. La mente molto spesso nega quello che non riesce ad accettare. Così quando noi neghiamo un contenuto della nostra psiche questo rimane nei meandri più profondi della mente. In realtà quando neghiamo un pensiero specifico questo non sparisce ma è sempre presente in modo più celato. Anche se noi non ce ne accorgiamo, quel pensiero scomodo è sempre presente in noi. Tuttavia, può manifestarsi in modi differenti e inaspettati.

Ciò che neghi ti sottomette

I contenuti negati della mente: significati nascosti

Quando neghiamo un pensiero noi in realtà gli diamo una grande importanza. Proprio i pensieri più frequenti e scomodi tendono ad essere negati. In questo modo “ciò che neghi ti sottomette”. La cosa migliore da fare, quindi, riguardo i pensieri scomodi è invadenti è invece il tentativo di accettarli. Sono proprio i contenuti più nascosti della psiche ad avere un grande significato. Il meccanismo della rimozione è una dinamica psicologica che approfondisce anche Sigmund Freud. Noi rimuoviamo e tendiamo a dimenticare quello che ci ferisce e ci disorienta.

Cosa accade quando neghiamo un pensiero?

Quando neghiamo un pensiero questo può ripresentarsi sottoforma di “lapsus” o di sogno. Infatti, accade molto spesso che i sogni possono risultare sgradevoli. Questo accade perché i contenuti della realtà onirica, ovvero i sogni, raccolgono tutto quello che noi durante il giorno evitiamo o neghiamo. I sogni possono essere, in alcuni casi, una sorta di “liberazione” da ciò che noi durante il giorno evitiamo di pensare e accettare.

Cosa vuol dire, quindi, “ciò che accetti ti trasforma”?

Jung, quindi, vuole trasmettere un profondo significato affermando che “ciò che accetti ti trasforma”. Il modo migliore per “liberarsi” di una realtà che ci sta scomoda è quella di accettarla. Quando noi accettiamo un sentimento o un pensiero nascosto stiamo facendo un grande passo verso la sua risoluzione. Soltanto accettando determinate realtà della mente noi possiamo arrivare ad una svolta, ad una trasformazione. Accettare non vuol dire rassegnarsi. Al contrario, accettare vuol dire “accogliere” quello che in noi potrebbe sembrare sbagliato.

Quando noi accettiamo e accogliamo i nostri pensieri, anche quando possono sembrarci sbagliati, stiamo in realtà facendo un grande passo verso un profondo cambiamento. Soltanto accettando una situazione difficile è possibile uscirne fuori.

Ciò che neghi ti sottomette

Come uscire fuori da un pensiero scomodo?

Secondo Jung il modo migliore per uscire fuori da un pensiero scomodo è proprio accettarlo. Quindi, cosa fare per accettare questi pensieri? La soluzione migliore non è rassegnarsi ma fronteggiarli. Questo vuol dire fare delle riflessioni profonde sulla propria interiorità e abbracciare anche quello che non ci piace di noi. Abbracciare, accettare, accogliere.. vuol dire fare un grande passo verso una trasformazione in ottica positiva. La trasformazione, quindi, che intende Jung è un cambiamento positivo che ci aiuta ad amare e ad accettare maggiormente noi stessi. E’ questa la vera soluzione, ovvero amarci di più.

“Ciò che neghi ti sottomette”: accettare le nostre ombre e i nostri limiti..

“Ciò che neghi ti sottomette, ciò che accetti ti trasforma” è, quindi, un invito ad accettare anche le nostre ombre, i nostri lati più oscuri e nascosti. Anche accettare i propri limiti è un primo passo per superarli. Quindi, il pensiero di Jung non riguarda assolutamente la rassegnazione, ma piuttosto vuol dire reagire correttamente ai disagi e alle difficoltà. Soltanto accettando un limite noi possiamo avere la possibilità di avere la maggiore serenità necessaria a fare, in realtà, dei passi avanti.

Il pensiero di Jung è, quindi, un invito alla crescita e alla serenità. In questo modo si può giungere anche ad una maggiore consapevolezza di sé riguardo le proprie debolezze e i propri limiti. Essere consapevoli è una realtà in cui è possibile crescere e evolvere. L’evoluzione della mente passa attraverso fasi di accettazione e di sempre maggiore consapevolezza.

Ciò che neghi ti sottomette

Altre frasi celebri di Carl Gustav Jung:

“L’ombra è tutto ciò che la persona non desidera essere.”
Questa frase evidenzia come l’ombra sia costituita dagli aspetti della personalità che non accettiamo o riconosciamo.

“Nessuno può illuminare l’ombra senza accorgersi di ciò che essa contiene.”
Jung sottolinea l’importanza di affrontare le parti più oscure di sé stessi per ottenere una maggiore consapevolezza.

“Affrontare la propria ombra significa riconoscere e integrare le parti più oscure di noi stessi.”
Un invito a non fuggire da ciò che temiamo, ma a integrarlo per raggiungere una crescita personale.

“Ciò a cui resisti persiste.”
Una riflessione sulla necessità di confrontarsi con l’ombra, poiché ignorarla non farà altro che darle più potere.

“Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’oscurità.”
Questa citazione esprime l’essenza del processo di individuazione, che include la scoperta e l’accettazione dell’ombra.

Ti consiglio la lettura di alcuni libri dello psicoanalista Jung che puoi trovare ai link che ti lascio di seguito..

Il libro rosso. Liber novus

L’io e l’inconscio. Ediz. integrale

L’analisi dei sogni-Gli archetipi dell’inconscio-La sincronicità. Ediz. integrale

Ricordi, sogni, riflessioni

Leggi anche: La madre buona: la teoria di Winnicott

—> Differenze tra le teorie di Freud e Jung

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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