[Evoluzione storica degli asili nido, parte 2]
Evoluzione storica degli asili nido, parte 2
All’inizio del secolo scorso i bambini non avevano diritti. Solo con la seconda metà dell’800, con il periodo dell’industrializzazione, si cominciano a fare avanti nuove idee riguardanti l’infanzia. Vi è infatti in questo periodo un grande cambiamento degli stili di vita, innanzitutto le donne iniziano ad uscire dalle mura domestiche ed entrano a far parte del mondo del lavoro.
Le masse popolari iniziano a spostarsi dalle campagne alle città, ma il contesto urbano è un contesto nuovo e disgregante e gli ambienti sono spesso insalubri, l’alimentazione è scarsa è proliferano numerose malattie. L’infanticidio, le fasciature, i maltrattamenti, il baliatico, sono diffusi e accettati così come l’abbandono dei bambini presso le ruote dei brefotrofi.
Asili nido
Ma l’Ottocento è anche un secolo importante di cambiamenti, infatti è proprio da qui che inizia il dibattito in Italia per chiudere le ruote e per operare nella direzione di un facilitazione dell’allevamento dei bambini presso le famiglie legittime.
Inizia a svilupparsi l’idea di intervenire sulla famiglia con interventi di sostegno medico-sanitario, igienico ed educativo per la cura dei bambini. In quest’ottica iniziano a venir aperti i primi ricoveri per lattanti, come avvenne nel 1850 a Milano, dove però non vi era nessuna attenzione agli aspetti educativi e pedagogici, ma gli interventi erano mirati ad assicurare ai bambini le condizioni igieniche corrette.
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