Social e cyberbullismo: un fenomeno in crescita
Il bullismo: un fenomeno in crescita
Il bullismo nelle scuole è in crescita e riguarda sempre di più i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. Secondo recenti ricerche il 64 % degli alunni nelle scuole elementari e il 50 % di quelli delle medie sono stati vittime oppure aggressori di loro coetanei.
E’ un fenomeno preoccupante e ancora poco conosciuto soprattutto perchè i ragazzi tendono a nascondere le vicende di bullismo di cui sono protagonisti. I bambini, infatti, hanno paura di denunciare agli insegnanti e ai genitori le angherie e le aggressioni che subiscono a scuola. Non è facile per un bambino riuscire a parlare delle proprie paure e spesso proprio i bambini sono quelli che provano più vergogna nel denunciare un atto di bullismo. Ammettere di essere derisi, aggrediti, isolati, presi di mira etc. non è semplice e crea forti disagi e sentimenti di inferiorità.
Il fenomeno nato con i social: il cyberbullismo
Un fenomeno che si è diffuso negli ultimi decenni è anche quello del cyberbullismo. Infatti, è stata pubblicata una Legge nella Gazzetta Ufficiale del 29 maggio 2017 n.71 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.
I social e cyberbullismo: un terreno sconosciuto per i genitori
Con la diffusione dei social network i genitori non riescono più a tenere sotto controllo i figli; i ragazzi, infatti, vivono in un mondo sempre più misterioso e poco conosciuto dagli adulti e dagli insegnanti. Accade spesso che i ragazzi si nascondono dietro uno schermo per prendere in giro e diffamare dei coetanei senza essere riconosciuti.
Il mondo dei social è un terreno sconosciuto per molti genitori, i quali spesso non riescono a spiegarsi perchè i loro figli passano tante ore davanti ad un pc. Alcune volte i ragazzi sembrano completamente assorbiti da questo mondo e arrivano veramente a trascorrerci gran parte della giornata. Se da un lato i social possono rappresentare un mezzo per socializzare soprattutto per i più giovani, dall’altro lato sono una realtà pericolosa e incontrollabile.
Cos’è, nello specifico, il cyberbullismo?
Il cyberbullismo è una qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, diffamazione etc. realizzata per via telematica. Si verificano anche furti di identità, manipolazione, trattamento illecito di dati, ai danni di minorenni. Lo scopo dell’aggressore è quello di isolare la vittima o un gruppo di vittime mettendo in atto un serio abuso. Spesso si sfrutta anche l’arma della “messa in ridicolo” che i bambini e gli adolescenti difficilmente accettano e sopportano.
Necessità di massima attenzione da parte degli adulti
Dietro questi fenomeni si nascono lunghe storie di sofferenza difficili da riconoscere anche per gli adulti. Sono proprio gli insegnanti e i genitori che dovrebbero prestare la massima attenzione agli atteggiamenti dei ragazzi e intervenire tempestivamente difronte a comportamenti anomali e insoliti. Quando, ad esempio, un ragazzo risulta particolarmente silenzioso e dall’umore triste e depresso, un genitore dovrebbe interessarsi e cercare di istaurare un dialogo per arrivare alle cause e alle motivazioni di quell’atteggiamento.
A chi può rivolgersi la vittima di cyberbullismo?
La vittima di cyberbullismo, che ha compiuto almeno 14 anni, può rivolgersi alle autorità insieme ai genitori che ne hanno la responsabilità. E’ possibile inoltrare al titolare o al gestore del sito internet o del social un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati dannosi che girano in rete. Se il fenomeno avviene a scuola deve essere del Dirigente Scolastico il compito di informare subito le famiglie dei minori e convocare tutti gli interessati; compito del preside della scuola è anche quello di adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per l’autore del reato.
Le condotte aggressive e il bullismo
Tipologie di comunicazione: verbale e non verbale
Affrontare i cambiamenti scolastici
https://it.wikipedia.org/wiki/Cyberbullismo
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