[La (riflessione filosofica) di Socrate]

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La riflessione filosofica di Socrate (469-399 a.C.) si propone – focalizzando essenzialmente l’attenzione sul problema della conoscenza e della condotta umana – di confutare e ridimensionare le tesi dei sofisti, mettendo in crisi il tradizionale modo di pensare e identificando nella “conoscenza di se stesso” la base della “unicità della virtù” e dunque la via per superare il relativismo dei sofisti.

Negli scritti di Platone (428-347 a.C.), fedele allievo e seguace di Socrate, troviamo per la prima volta la trattazione di alcuni dei problemi fondamentali della psicologia. Il suo pensiero filosofico trova il proprio cardine nell’assunto che le modificazioni e i cambiamenti del mondo sensibile altro non sono che una semplice ombra della vera realtà, e cioè del mondo invisibile delle forme e dei valori assoluti. Questo assunto si riflette direttamente nella teoria psicologica che, seppure in maniera non sistematica, Platone va progressivamente elaborando. L’anima è definita come una complessa entità, ordinata gerarchicamente: da un livello semplice (coincidente con il principio vitale, e passando attraverso un livello desiderante, la parte mortale dell’anima, che contiene le passioni, i sentimenti, in grado di ricordare e desiderare – si giunge alla “parte immortale dell’anima razionale ed intelligente”, partecipe della natura divina.

Dal diverso peso che all’interno dell’anima possono assumere questi tre componenti dipendono sia le innegabili differenze tra gli uomini sia lo stretto intreccio tra la percezione, la memoria e le emozioni. Sulla base dunque di una simile teoria dualista del rapporto tra il corpo e l’anima Platone discute poi la natura della conoscenza umana, che non sembra riconducibile alla semplice percezione sensoriale consistendo piuttosto nel processo di ragionamento attorno ai dati forniti dai sensi e nell’analisi delle relazioni che vengono stabilite tra i diversi concetti. Secondo Platone, cioè, la caratteristica essenziale della ragione umana consiste nel riunire in una unità, con i nessi della ragione, le diverse percezioni dei sensi.

La conoscenza dunque, mettendo l’accento sulle “Forme”, le strutture eterne che regolano il mondo, permette di risolvere le principali contraddizioni ed incoerenze del mondo sensibile. L’importanza centrale attribuita e alla peculiarità dei rapporti che la legano al corpo, porta inoltre Platone a sottolineare l’importanza della “cura dell’anima”.

Platone infatti attribuisce ad una fonte somatica o sociale l’origine di diversi “disturbi dell’anima”, per i quali – sottolineando l’importanza dell’educazione e dell’ambiente – identifica un’adeguata terapia, concettualizzata alla stregua di un intervento rieducativo, basato sull’allenamento del corpo e della mente e volto al superamento dell’ignoranza nonché al controllo delle passioni.

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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