La teoria di Bruner della psicologia culturale e la letteratura psicologica più interessante del passato

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Dopo aver condotto una notevole quantità di studi sullo sviluppo infantile Bruner giunge ad una vera e propria svolta in senso narrativo e culturale della psicologia cognitiva.

Occupandosi di sviluppo del linguaggio Bruner si era reso conto di come il linguaggio fosse uno dei principali strumenti di cui il pensiero si serve.

Ma il linguaggio è qualcosa che si acquisisce attraverso gli altri e che serve per comunicare esperienze e per ordinare gli eventi in modo tale che alla fine essi vengono ad assumere una forma narrativa.

Per usare le parole di Bruner possiamo affermare che “le categorie sono come dei fiori che noi cogliamo entro il giardino delle storie”.

Ricordiamo anche che “queste storie” fanno parte di un patrimonio culturale nel quale siamo immersi.

In bruner sono inoltre presenti anche forti interessi per le possibili applicazioni della sperimentazione psicologica e dei costrutti teorici da essa ricavabili: di qui l’impegno pedagogico e la volontà di contribuire alla soluzione dei problemi che riguardano la formazione umana, culturale e sociale dei giovani.

Per di più egli ha sempre sostenuto la necessità di arricchire il patrimonio di conoscenze della psicologia con l’apporto costante e complementare delle altre scienze dell’uomo.

Così scrive: “…Ho sempre sperato che la psicologia potesse fondersi con l’antropologia, la sociologia e altre scienze umane, anche se so bene quanto le fusioni non siano di moda in questi difficili giorni. Certo è che una psicologia che trascuri o non prenda in seria considerazione la altre scienze sociali e la filosofia, è destinata a rimanere limitata, incompleta, perfino superficiale. La psicologia ha quasi sempre da guadagnare quando trova nuove possibilità di integrazione con altre discipline perché ha bisogno di svilupparsi all’interno di un più ricco contesto…”

Con Bruner quindi la psicologia diventa culturale perché va a occuparsi della mente nella cultura. Bruner intende analizzare i processi ermeneutici, conversazionali e di negoziazione attraverso i quali gli uomini vogliono dare senso al mondo e alla loro vita, cioè costruiscono il significato.

La modalità d’indagine propria della psicologia culturale è applicata anche a un concetto centrale della psicologia: il sé. Bruner sottolinea la dimensione sociale e la circolarità dinamica tra sé, costruzione del significato e contesto culturale.

L’autore concepisce un’idea del sé narratore, che narra storie che hanno come oggetto se stesso. Il momento della narrazione della propria vita si trasforma, quindi, in un’occasione di costruzione del sé. Il questa prospettiva la psicologia culturale diviene una psicologia interpretativa che cerca di individuare i processi attraverso i quali gli esseri umani creano significati all’interno dei contesti culturali.

Ti consiglio un libro—->

La ricerca del significato. Per una psicologia culturale

La fabbrica delle storie: Diritto, letteratura, vita

Vygotskij, Piaget, Bruner

Jerome Bruner. Cent’anni di psicologia

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Pubblicato da Silvana Santospirito

Temi e teorie interessanti di ambito psicologico.

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