
De Civitate Dei (La città di Dio) è un’opera di Sant’Agostino D’Ippona ed è una delle più importanti. E’ stata scritta tra il 413 e il 426 D.C. ed è un’opera teologica, filosofica e storica che rifletta sulla relazione tra fede e politica e tra il destino dell’uomo e quello delle istituzioni terrene.
Le due città: la Città di Dio e la Città Terrena
- La Città di Dio (Civitas Dei) – È formata da coloro che amano Dio e vivono secondo la Sua volontà. È una comunità spirituale che ha il suo fondamento nella fede, nella carità e nella grazia divina. Questa città non è identificabile con alcuna realtà politica o terrena, ma rappresenta il Regno di Dio, il destino finale dei giusti.
- La Città Terrena (Civitas Terrena o Civitas Diaboli) – È la comunità degli uomini che vivono secondo l’amore per sé stessi e per il mondo, dominati dall’orgoglio e dal peccato. Essa rappresenta tutti i regni e le istituzioni terrene che si basano sull’amore per il potere piuttosto che su quello per Dio.
Queste due città non corrispondono a due luoghi fisici distinti, ma a due modalità di vita e di pensiero: la prima orientata verso Dio e la salvezza eterna, la seconda verso il mondo e il peccato.
Queste due città descritte nell’opera di Sant’Agostino rispecchiano molto la nostra società attuale. Purtroppo sembra che oggi la cosiddetta “città Terrena” stia invadendo tutti noi, portandoci su una direzione sbagliata. Possiamo analizzare il pensiero contenuto in quest’opera di Sant’Agostino, attualizzandolo.

La città Terrena è, infatti, la comunità degli uomini che vivono dominati dall’orgoglio e dal peccato. Cosa producono nell’uomo l’orgoglio e il peccato? Queste due realtà negative portano a desiderare il potere sul mondo circostante. Ma perché si desidera il potere? Gli uomini desiderosi di fama e potere sono, in realtà, semplicemente molto lontani da Dio e dalla grazia Divina.

Il male, in questo caso la brama di potere, è in realtà solo l’assenza di bene. Il male in sé non esiste come entità autonoma ma esiste solo in quanto assenza del bene di Dio. Questa è l’idea di bene e male di Sant’Agostino d’Ippona che ci racconta una grande verità.
Al contrario, la città di Dio è la città dove splende la luce divina ed è illuminata dal volere di Dio e dalla sua grazia. Sant’Agostino ha contrapposto queste due realtà affermando che chi vive secondo la luce di Dio si salva e vivrà nella salvezza eterna. Il volere di Dio è un volere benevolo. Quindi, chi segue la grazia di Dio vivrà nella sua luce e nella sua protezione divina.
Temi principali
- La Provvidenza divina nella storia – Agostino interpreta la storia come un piano divino: gli eventi non sono casuali, ma parte del disegno di Dio.
- Il significato della caduta dell’Impero Romano – L’impero non è eterno e la sua caduta non è colpa del Cristianesimo. Nessuna potenza terrena è destinata a durare per sempre.
- Destino e fine ultimo dell’umanità – La vera felicità non si trova nelle istituzioni terrene, ma nella comunione con Dio.
- La pace e la giustizia – La vera pace non è quella imposta dagli imperi, ma quella che si realizza solo nel Regno di Dio.
Potrebbero interessarti anche:
- [La teoria psicologica [dell’autoefficacia] di Albert Bandura]
- [Tutto quello che c’è da [sapere] sulla complicità]
- [L’Arte del Silenzio: Svelare i segreti della comunicazione non verbale]
- [Come rendere leggero il dolore consigli pratici di vita dagli psicologi e educatori]
- [Rivela la (Tua Bellezza): La Crema Viso Nivea che Trasforma la Tua Pelle!]